Dialogo

A Marischio viabilità a rischio

Le emittenti televisive ed i mass-media in genere con le loro specifiche rubriche spesso ci suggeriscono modelli e stili di vita di natura alimentare e motoria, a tutto vantaggio della nostra salute. A questo scopo risulta fondamentale seguire la dieta mediterranea e tenere corpo e muscolature in attività, camminando almeno un’ora al giorno con passo sostenuto. A Marischio, il paese di residenza del sottoscritto, abbiamo il “percorso-vita” che si snoda intorno alla pineta, ma questo è caratterizzato da tratti di ripida salita che si alternano a forti discese, pertanto tali dislivelli non sono sempre compatibili con la struttura scheletrico-muscolare e con l’apparato cardio-circolatorio delle persone non più in verde età. Diviene quindi opportuno ripiegare su altri percorsi, più agevoli e sicuri dai pericoli del traffico. Uno di questi è via Papa Giovanni XXIII, il cui tracciato muove dal cimitero di Marischio all’ex passaggio a livello km.2 +750 (per la precisione della nomenclatura), ex fermata dei treni della linea Fabriano-Pergola, in località Ca’ Maiano. Ho detto ex passaggio a livello perché esso è stato soppresso nel 1988. Prima di tale data la strada sopra citata collegava Fabriano con le frazioni di Varano e Campodiegoli. In questo ex passaggio a livello vi è anche un casello che prima della soppressione costituiva l’abitazione del casellante, il quale espletava il lavoro di chiusura ed apertura delle barriere in ordine al passaggio dei treni. Essendo stato posto in vendita dalle Fs ed essendo stato acquistato da privati, è tuttora un’abitazione civile, raggiungibile transitando per Marischio, oppure attraverso il passaggio a livello km. 3 +738 m, ex stazione di Melano. Da vario tempo il tratto di strada comunale che corre dalla casa accoglienza gestita da don Aldo Buonaiuto alla sopra menzionata abitazione non è percorribile, neanche a piedi, poiché numerose e profonde buche rendono estremamente dissestata la sede stradale ed anche per amplissimi tratti. Più volte ho notato gli automezzi della nettezza urbana barcollare in modo pauroso nell’espletamento del servizio di raccolta rifiuti. Non sono a conoscenza se il Comune di Fabriano disponga di apparati preposti al monitoraggio delle strade comunali, ma da parte mia posso assicurare che sul tratto in questione non vi sono le condizioni neanche per una minima viabilità. Non parliamo poi dell’eventualità di interventi di mezzi di soccorso, i quali sarebbero notevolmente ostacolati nella prontezza e nella sicurezza dell’intervento medesimo. Inoltre arbusti e cespugli selvatici, da vari anni non recisi o in qualche modo governati, occupano in maniera invasiva la sede stradale (se ancora la si può chiamare così). Credo che i residenti nella località di cui parliamo abbiano pari dignità e diritti civili come tutti gli altri individui che appartengono ad una comunità civilmente organizzata. Non vorremmo che queste persone fossero e rimanessero dei “dimenticati”, per usare un’espressione cara a Papa Francesco. Io credo che per colmare e sistemare quelle enormi buche con materiale apposito e dare una ripulita alla vegetazione cresciuta in maniera selvaggia non occorrano particolari riunioni consiliari da parte delle istituzioni, ma un minimo di buona volontà e di attenzione per un servizio sociale non più procrastinabile. Bisognerebbe essere un po’ più presenti sul territorio, ma in una società sempre più avviata all’individualismo sembra che il concetto di solidarietà e di attenzione verso tante problematiche sociali sia fortemente affievolito. Se è così una società si avvia al suo inevitabile degrado, perché quando tramontano quei vecchi principi e valori che da sempre hanno costituito la base organizzativa di una società, allora il futuro preoccupa e probabilmente spaventa.

Francesco Antonelli