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Rugby: il fabrianese Filippo Barbacci racconta la prima stagione a Rovigo

Il fabrianese Filippo Barbacci in azione con la maglia del Rugby Rovigo Delta

Il fabrianese Filippo Barbacci in azione con la maglia del Rugby Rovigo Delta

FABRIANO - «Per appena un punto non abbiamo raggiunto i playoff, ma nel complesso è stata una grande stagione, una bella esperienza, sia a livello di squadra che individuale».

Il campionato nazionale Under 19 Elite si è concluso da pochi giorni per il Rugby Rovigo Delta ed è quindi il momento giusto per fare il bilancio insieme al fabrianese Filippo Barbacci, classe 2004, alla prima stagione da giocatore in terra veneta.

Per lui si è trattato di un altro gradino scalato nel mondo della “palla ovale”: cresciuto tra il Fabriano Rugby e il Rugby Jesi, ha poi frequentato due anni il Centro di Formazione Permanente della Federazione Rugby a Prato (2020-2022), quindi a fine luglio scorso è approdato a Rovigo in uno dei club più prestigiosi d’Italia.

Filippo, allora com’è andato questo campionato?

«Bene e male, potremmo dire - sorride: - bene perché ci siamo classificati al terzo posto nel girone Nord con ben 62 punti conquistati; male perché soltanto per una lunghezza non abbiamo raggiunto il secondo posto, occupato dai rivali del Petrarca Padova a quota 63, che ci avrebbe portato in semifinale playoff. Peccato, ma ci sta: nel complesso è stata una annata molto positiva. Resta la soddisfazione per alcune grandi prestazioni, come aver vinto il derby proprio con il Petrarca per 16-12 e all’ultima giornata aver espugnato Verona per 23-26, il 7 maggio, al termine di una grande rimonta dopo essere stati sotto 15-0».

E a livello individuale come ti sei trovato?

«Nella prima parte di stagione sono stato utilizzato da centro, poi da ala. Ho giocato 14 partite segnando 7 mete. Purtroppo ho dovute saltare alcune gare per la frattura del metacarpo che mi ha costretto a due mesi di stop e a dover rinunciare alla convocazione per il raduno della Nazionale Under 19 che avevo ricevuto. Una volta superato l’infortunio ho ripreso ad allenarmi e a giocare bene, credo di essere cresciuto a livello di “skills” e capacità di stare in campo. Ovviamente dovrò continuare a migliorare a livello tecnico e di comprensione del gioco».

Squadra e staff tecnico?

«Sono stato molto bene con tutti, si è formato un gran bel gruppo anche fuori dal campo. E’ stata una bellissima esperienza. Resterò qui a Rovigo anche il prossimo anno come previsto dal “project player” di cui faccio parte. Mi sono allenato anche con la prima squadra, impegnata in questi giorni nella semifinale per lo scudetto, e sono state occasioni in cui ho potuto apprendere molto in un contesto di altissimo livello».

La vita extra rugby?

«Tutto molto bene. Ho frequentato l’ultimo anno dell’istituto agrario a Rovigo e il prossimo mese sosterrò l’esame di maturità».

Progetti per l’estate?

«Studio e allenamento. A metà luglio già inizierà la pre-season, per cui forse riuscirò a trovare una o due settimane di “break” tra la fine degli esami e la ripresa degli allenamenti, vedremo. Poi dovrò pensare anche all’università in cui iscrivermi: qui siamo tra Ferrara e Padova, c’è solo l’imbarazzo della scelta… Quel che è certo, sono molto motivato nel proseguire questo percorso da giocatore nel mondo del rugby che mi sta appassionando molto».