Cronaca

Morìa di pesci a Valleremita

Emergenza siccità: si attiva il pozzo di Valleremita e il torrente resta all’asciutto. Di conseguenza i pesci e i gamberi di fiume sono morti. A dare l’allarme sono i residenti che mostrando le foto spiegano: "Questo è quello che hanno causato nel fosso di Valleremita gli operatori del servizio idrico. Hanno messo in funzione il pozzo a monte del paese causando un disastro ambientale e facendo seccare il corso d’acqua”. Qualcuno dirà: ma se l’acqua manca, è più importante dissetare la gente o far morire i pesci? I residenti di Valleremita faranno denuncia alle autorità per verificarne la regolare soluzione. Una situazione analoga è stata segnalata nel 2017. Tutto nascerebbe dall’attivazione del pozzo Viva Servizi per le necessità idriche di queste torride giornate. Proprio la settima scorsa il Comune di Fabriano ha emanato un’ordinanza valida fino ad ottobre che invita i cittadini a prestare particolare attenzione all’uso delle risorse idriche e ad evitare ogni tipo di spreco. La decisione, adottata in seguito alla nota ricevuta dal gestore del servizio idrico integrato Viva Servizi, si è resa necessaria "in un contesto di prolungata siccità e temperature eccezionalmente elevate. Sebbene attualmente non si registrino condizioni di emergenza, la situazione richiede misure preventive per evitare futuri disagi e garantire la disponibilità di acqua per i fabbisogni primari della popolazione". Le risorse idriche locali, infatti, hanno subito un significativo calo dei livelli delle falde acquifere che alimentano il sistema idrico comunale. Questo fenomeno è stato accentuato non solo dalle condizioni climatiche, ma anche dall’aumento del consumo d’acqua dovuto alla maggiore presenza di turisti e all’incremento delle attività estive. L’ordinanza stabilisce restrizioni specifiche sull’uso dell’acqua derivata dal pubblico acquedotto, tra cui il divieto di irrigazione e annaffiatura di orti, giardini e prati nei giorni e orari stabiliti, il lavaggio di aree cortilizie e piazzali privati, il lavaggio privato di veicoli a motore al di fuori degli impianti autorizzati, e il riempimento di fontane ornamentali, vasche da giardino e piscine su aree private. Le violazioni all’ordinanza sono sanzionate con multe che vanno da 25 a 500 euro e il Comune invita la popolazione a collaborare attivamente per ridurre al minimo il consumo d’acqua, utilizzandola in maniera razionale e consapevole.