Cultura

Vita di Engles Profili alla Fondazione

Si è tenuto venerdì 4 ottobre presso l’Aula consiliare del Comune di Fabriano, Palazzo del Podestà, l’evento di presentazione del volume “Vita di Engles” di Terenzio Baldoni, edito da Fondazione Carifac, che ripercorre il percorso di vita e di impegno civile di Engles Profili, “martire della resistenza fabrianese”. Dopo i saluti istituzionali, ad aprire l’incontro è stato il sindaco del Comune di Fabriano, Daniela Ghergo, che ha sottolineato come l’imponente opera di Terenzio Baldoni, frutto di un lavoro meticoloso di carattere storico, dove la raccolta di documenti e di testimonianze storiche si intreccia con il profondo legame con la città e con la conoscenza del mondo in cui Engles Profili è vissuto, costituirà un patrimonio importante per le future generazioni, tramite cui conosceranno la figura di colui che, prima di essere un “eroe”, è stato un uomo fedele a sé stesso e ai propri valori. A seguire, l’’intervento del già Presidente di Fondazione Carifac, Dennis Luigi Censi, che ha ribadito l’importanza di sostenere questo progetto editoriale in virtù della vocazione dell’Ente a promuovere l’educazione, l’istruzione e la formazione della comunità di riferimento: “Onorarne la memoria e tramandarla alle generazioni future è l’eredità più importante che ci lascia Engles Profili, ed è anche lo spirito insito in questo volume di pregio, che grazie al meticoloso lavoro di Terenzio Baldoni, aiuta a preservare la storia di questo territorio tramite l’esempio di una delle sue figure più stimate”. Mario Carassai, direttore dell’Istituto Gramsci Marche, ha evidenziato l’importanza del contributo dato dai marchigiani alla lotta di Resistenza, pressoché sconosciuta, che inizia precocemente, subito dopo l’8 settembre, elogiando l’efficacia del racconto fatto dall’autore Baldoni, che consegna il percorso di vita personale e familiare di Engles Profili, facendoci capire “cosa si prova ad essere eredi di un uomo così illustre”, sottolineando quanto la sua figura sia patrimonio di tutta la comunità fabrianese. Giada Costantini, laureanda in Scienze Filosofiche presso l’Università di Bologna, ha poi elogiato il lavoro dell’autore nell’averci restituito, con questo libro, un “dialogo” con Profili, il cui grande merito è quello di “ingrandire il minuscolo e manifestare l’invisibile, rendendolo disponibile alla maggioranza. Grazie al lavoro di Terenzio Baldoni la storia del fabrianese Engles Profili è divenuta, finalmente, visibile agli occhi di tutti e tutte”. Durante l’incontro, è intervenuto anche Tommaso Melacotte, pubblicista e socio di LabStoria, che ha ribadito quanto Engles Profili sia una delle “bussole morali della nostra comunità”, aggiungendo come l’autore abbia riproposto, con questo volume, una nuova lettura che sceglie di liberare Profili “dalla mera veste di nume tutelare della Resistenza fabrianese decostruendolo, scegliendo di spingersi attraverso il partigiano e trovare un nuovo punto di lettura per parlare dell’uomo”. Giancarlo Castagnari, storico e fondatore di LabStoria, ha poi letto un estratto del suo contributo al volume, evidenziando quanto quest’opera sia il risultato di un approfondito studio delle fonti negli archivi, perché “non si deve perdere la memoria del passato se si vuole mantenere viva l’identità del Presente per proiettarsi nel futuro”. A chiudere gli interventi, il contributo dell’autore e presidente di LabStoria, Terenzio Baldoni, che ha ripercorso, con l’ausilio di suggestivi approfondimenti e immagini inedite, l’intera esistenza di Engles Profili fino ai suoi ultimi giorni di vita, nell’aprile del 1944, quando morì ammazzato dai nazifascisti dopo essere stato torturato, senza mai aver proferito parola sugli organizzatori della Resistenza e sui loro piani. “A Fabriano il cordoglio fu generale e, da allora, il 22 aprile di ogni anno quel luogo è diventato la meta di un pellegrinaggio laico di tutta la comunità fabrianese. Nel dopoguerra, i concittadini non dimenticarono affatto il sacrificio del dottor Profili, intitolandogli l’Ospedale civile, mentre i compagni di partito gli intitolarono la Sezione Centro, la più importante delle diverse che avevano nel territorio comunale, e i vecchi amici partigiani gli intestarono la Sezione Anpi di Fabriano.” Il contributo dell’autore è stato intervallato dalle letture di Mauro Allegrini e dai liceali Andrea Pallotta e Rebecca Vescovi, che hanno rievocato alcuni episodi tratti dall’Epistolario inedito intercorso tra Engles e Loreta negli anni 1933-1944. Moderatrice dell’incontro la docente del Liceo Scientifico “Vito Volterra” di Fabriano Sandra Girolametti, che ha concluso gli interventi riflettendo su quanto la figura di Engles Profili continui a parlare al nostro presente e futuro, “consegnandoci la testimonianza più alta che un uomo possa offrire, quella di chi non arretra di fronte all’ingiustizia, di chi non baratta la propria coscienza, di chi considera la libertà e la dignità valori non negoziabili. La sua scelta di resistere fino all’estremo, di non tradire, di restare fedele a sé stesso non è retorica, è etica incarnata”.